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RALLY AI SASSI DI MATERA E PROVINCIA

Versatility IIIIl Rally della provincia di Matera non è una novità assoluta per i lambrettisti. Italiani. Nel corso di una precedente edizione, organizzata dal vulcanico presidente del Lambretta Club Matera Sassi Leonardo Cascione, in molti avevano potuto visitare la nostra piccola provincia e, in particolare, i Sassi di Matera. Quest'anno, invece, il club ha voluto fare qualcosa di più. Il raduno, chiamato pomposamente "Rally 2000", ha potuto anche offrire uno spaccato inedito della Basilicata interna, quella ancora oggi aderente alle descrizioni di scrittori del calibro di Carlo Levi e di antropologi del livello di Ernesto De Martino. Il club ha anche programmato un piccolo sconfinamento in terra di Puglia, in quella Castellaneta che fu patria del celebre Rodolfo Valentino, l'attore del muto più amato dalle donne. E, per finire, una sfilata domenicale nella città di Matera, con tanto di coppe e premi per tutti. Ma veniamo alla cronaca. I preparativi incominciano sin dalla fine di giugno. Nel mese di Luglio mi tocca impegnarmi  a fondo per trovare un minimo di sostegno logistico e finanziario all'iniziativa, mentre la parte organizzativa è nelle mani degli altri soci fondatori, vale a dire Cascione, Giuseppe D'Alò, Giovanni Elia e Giacomo Muccio. Bisogna pensare a tutto, dalle autorizzazioni per il percorso alla sistemazione per gli amici appassionati di campeggio, alle prenotazioni alberghiere. Si decide di dedicare il primo giorno alla Puglia, gli altri due alla provincia di Matera e l'ultimo alla sfilata nel capoluogo di provincia. La Provincia promette un contributo e l'assessore alla cultura Giuseppe Filippo si impegna ad ospitarci in quel di Gorgoglione, suo paese di origine e di residenza.  Anche il dipartimento Agricoltura della Regione Basilicata ci viene incontro programmando una degustazione dell'enogastronomia materana. Nel frattempo siamo già entrati nel mese di Agosto e si pone il problema della coincidenza delle ferie con l'organizzazione dell'evento. Tutto, ovviamente, subisce un pauroso rallentamento. Mi tocca "rapire" l'amico tipografo Vito Paternoster e costringerlo, a sole otto ore dalla partenza per le ferie, a realizzare le locandine e i manifesti del Rally. Ci riusciamo lavorando insieme senza risparmio di notte, tra fiumi di sudore e acqua minerale gelata. Ma il problema si pone anche per me. Devo partire per la Grecia e non posso tirarmi indietro, ma riesco ad anticipare il rientro al secondo giorno della manifestazione. Parto con un po’ di preoccupazione, ma il presidente Cascione mi tiene informato sugli sviluppi della cosa. Rientro il 24 pomeriggio e, ancora pieno di sirtaki, sole e mare cristallino, cerco di mettermi in contatto con i rallisti. L'unica soluzione è aspettarli  nella pineta del "Villaggio del Fanciullo" un convitto di religiosi gentilmente messo a disposizione per i nostri amici dotati di tenda e maggiore spirito d'avventura. All'imbrunire finalmente qualcosa accade. Si profila all'orizzonte la 150 del presidente Cascione, che precede un nutrito gruppo dei nostri amati scooter. Rientrano da Montescaglioso, dove il sindaco Maria Bubbico ha dato loro ufficialmente il benvenuto. In precedenza il gruppo era stato ricevuto, nella mattinata, dal sindaco di Ferrandina, Saverio d'Amelio, e poi aveva raggiunto Metaponto per un bagno rinfrescante nelle acque dello Jonio. Mentre intravedo nel buio un sidecar guidato da un massiccio lambrettista e una "D" con carrello e ruotino, Cascione mi aggiorna sullo stato dell'arte: è andata bene anche la prima giornata con la visita a Castellaneta e una mangiata di pesce nella frazione marina della cittadina pugliese. Gli ospiti sono entusiasti di questa giornata - mi dice il Leonardo - anche se domani potrebbe essere dura. Lo credo. Dovremo affrontare circa 240 chilometri di strade di montagna…Vedremo come andrà a finire. Il giorno dopo ci sono anch'io alla partenza con la mia 200 Dl. Facciamo le presentazioni velocemente il lambrettista in sidecar à Giancarlo Valla, sua moglie guida quel bell'esemplare con il carrellino mentre la signora Battaglini (moglie del famoso Cesare, uomo di punta del World Lambretta Club, venuto da Bologna in sella alla sua 150) fa da "secondo" nella carrozzetta. Siamo in venticinque, gli altri sono attesi per domani, giorno di sfilata. Tra i tanti, è presente il presidente del club Triveneto Giovanni De Massari e suoi figlio Daniele, quest'ultimo a cavallo di una Jolly 50. Difficile citarli tutti. C'è Massimo Giovanardi, sua moglie Elena, Bruno Pontara, Domenico Novaresio (da Susa, 75 anni, dritto come un ufficiale piemontese e per niente affaticato dal lungo viaggio) e molti altri. Si parte. La strada scivola via nel primo tratto, lungo la Matera - Ferrandina e la Basentana. Deviazione e via per Stigliano. Incominciano le curve e le salite. Arriviamo tutti con la schiena provata dal fondo stradale, ma felici. Molti dei nostri amici sono impressionati dai colori e dal taglio di luce di questa parte della provincia di Matera. Predomina il giallo bruciato in pianure. Il verde lo rivediamo nei pressi di Stigliano, dove siamo ricevuti dal vice sindaco, che fa gli onori di casa. Un rinfresco, una sosta per permettere agli stiglianesi di vedere i nostri mezzi di trasporto e si prosegue verso le altre montagne. A metà strada ci viene incontro Giuseppe Filippo e mi dice che siamo in perfetto orario per l'arrivo a Gorgoglione. La sorpresa è bella e svelata: arriviamo proprio mentre una giovane coppia di sposi esce dalla chiesa. E' in regalo simpatico e insolito per i due "piccioncini" che sono ben contenti di inserire nelle foto ricordo anche quelle scattate nel sidecar di Valla. E' ora di pranzo e raggiungiamo l'azienda agrituristica "Il Ranch" dove riceviamo un'accoglienza strepitosa. Ci attende la "pastorale" piatto tipico della zona, fatto di verdure e ovino cotto in nel suo stesso brodetto. Una prelibatezza. Seguono vino, formaggi e salumi in abbondanza. Nel bel mezzo del pranzo (alcuni dei nostri lambrettisti fanno davvero onore alle pietanze e al vino) arriva un suonatore di organetto, con tanto di repertorio di musica popolare locale. L'assessore Filippo, non c'è che dire, è stato davvero all'altezza di quella antica ospitalità che per i lucani è sacra. Nel pomeriggio, tutti un po’ brilli, si riparte per Matera e ben pochi pensano di organizzarsi per la cena. Ed eccoci alla domenica 27 agosto, clou della manifestazione. Il raduno è per le ore 9 nei pressi della sede del club. La strada, per l'occasione, è stata chiusa dalle forze dell'ordine, che ci scorteranno per tutta la manifestazione. Arrivano molti altri lambrettisti. E' presente una delegazione del club Sicilia, del club Puglia e, soprattutto, i nostri iscritti di Puglia e Basilicata. Ecco i cugini Binetti Onofrio e Francesco, da Barletta, con due 200 Dl. Il nostro socio Pierino Occhiogrosso ha deciso di strafare. Ha portato la sua "B" con sidecar, un'altra "B" di un pregevole colore amaranto e anche una "D" che qualcuno dei suoi conduttori dice essere appartenuta addirittura a Berlusconi, ma non è poi vero. Arriva il presidente del Lambretta Club italiano Vittorio Tessera, accompagnato dalla consorte, che sfoggia una simpatica Lambretta Hippy, tutta dipinta con motivi floreali e panorami americani, in pieno stile anni '70. Siamo in oltre 70 equipaggi. Ci avviamo per le strade della città e mi tocca aprire il corteo. Il fatto è che guido con una sola mano e con l'altra reggo il megafono, grazie al quale posso raccontare ai cittadini ai bordi delle strade chi siamo e cosa facciamo. Mi sembra di fare un tuffo nel passato, quando il megafono lo utilizzavo (a piedi) nelle manifestazioni di protesta della sinistra. Gli slogan sono diversi, ma lo spirito torna a essere quello di un tempo, almeno quello… Percorriamo il centro storico, i nuovi quartieri, i due rioni Sassi, dove sostiamo per una visita a una casa - grotta e a una chiesa rupestre. Riprende il giro, raggiungiamo il Belvedere, fuori della città, dove è possibile avere un formidabile colpo d'occhio degli antichi rioni materani. Poi, via verso il ristorante. Va detto che l'assessore regionale all'agricoltura Carmine Nigro e il suo alto dirigente Salvatore Martelli hanno mantenuto fede agli impegni. Degustiamo i prodotti tipici materani, preparati e allestiti per l'occasione dal ristorante "il Castello" dei fratelli Paternoster, due esperti dell'arte culinaria. Dopo le laute consumazioni, si da il via all'assegnazione di coppe, targhe e all'estrazione di preziosi pezzi di ricambio messi in palio dalla premiata ditta Valla. Siamo alla conclusione del Rally 2000 ai Sassi e alla Provincia di Matera. E' stata un'edizione che ricorderemo tutti, in attesa di un prossimo appuntamento in queste zone delle Penisola che hanno il solo torto di non essere conosciute appieno. 
                                                                                                  Giovanni Scandiffio

 

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